Mario Parodi, Owens e Coppi – Sotto il segno dei Gemelli

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Descrizione

Jesse Owens e Fausto Coppi: talento e umanità

Filo conduttore delle pagine è l’originalità: evidente già nell’idea di legare i quattro record mondiali stabiliti in appe­na un’ora da Jesse Owens nel 1935 e la fuga di duecento chi­lometri di Fausto Coppi nel 1949. (Essa viene) sviluppata attraverso la ri­cerca di dettagli che regalano ritratti profondi, estesa a una narrazione più am­pia che non è semplice sfondo ma romanzo.

Parodi non racconta soltanto due storie meravigliose, ma la Storia, quella grande, con cui si fondono: la guerra cui fanno da cornice, l’America dell’integrazione faticosa, la Germania di Hitler, l’Italia del Fascismo e della ricostruzione. Un labi­rinto di affreschi paesaggistici e sociali attraversato correndo con Jesse o pedalando con Fausto, una galleria di persone e personaggi testimoni delle loro gesta.

Una rassegna senza tempo di altri giganti dello sport che non servono solo da comparazione per confermare l’immensità dei Gemelli – il punto comune, la simbiosi zodiacale –, ma vivono di luce propria. Si svelano al lettore nel talento e nell’umanità e, in mezzo digressioni e divagazioni, citazioni dotte e cronache fedeli, figure mitologiche e invenzioni epocali, treni e battelli, i banchi di una scuola di Cleveland e i compiti in un podere sulle colline alessandrine, canzoni e poesie, fughe d’amore e trincee, il taxi in cui si cambia Babe Didrikson e il Maggiolino che tradisce Abebe Bikila.

A miscelare il tutto, armonicamente, il rigore storico, la cu­riosità, l’entusiasmo di Parodi, la sua qualità di voltarsi indie­tro con nostalgia e gioia senza rimanere però prigioniero del passato.

dalla prefazione di  Antonio Barillà

I “dioscuri” Jesse Owens e Fausto Coppi

Ci sono due giorni in cui due atleti stupiscono il mondo, com­piono im­prese irrepetibili, ineguagliabili, nelle quali le poten­zialità umane sem­brano superare il confine dell’immanenza per diventare eterne, immor­tali.

Le due date luminose sono il 25 maggio 1935 e il 10 giugno 1949.

Le imprese straordinarie vengono compiute da Jesse Owens e da Fausto Coppi, un atleta e un ciclista. Chi è appas­sionato di astrologia, subito nota che entrambi i sassolini vengono collocati sotto il segno dei Gemel­li. Un caso? Certa­mente sì, ma se ci soffermiamo sull’origine mitologica dei Dioscuri, si percorre una strada decisamente curiosa e inte­ressante.

Il segno zodiacale, antropomorfo, prende come punto di ri­ferimento i gemelli per antonomasia della mitologia greca, Castore e Polluce. Ven­gono al mondo con un parto quadrige­mino compiuto da Leda: con il seme del marito Tindaro ven­gono generati Castore e Clitennestra, men­tre con quello del dio Giove nascono Polluce e Elena.

Il mortale Castore e l’immortale Polluce vivono in perfetta armonia e di­ventano famosi per la loro abilità nelle competi­zioni sportive. Castore è insuperabile nel domare i ca­valli, Polluce non trova rivali nell’arte del pugilato.

Il mito di Castore e Polluce, riconosciuti patroni delle Olimpiadi, si dif­fonde per tutta la Grecia, è il più amato dal popolo dell’Ellade.

Ci piace e ci conforta che i sassolini bianchi del fantastico secolo XX ab­biano la protezione dei Dioscuri. Poco importa che sia Jesse Owens sia Fausto Coppi siano nati a settembre, sotto il segno della Vergine: le loro eccezionali imprese spor­tive hanno la terrestrità di Castore e l’eternità di Polluce, e, nel nostro immaginario, una onirica collocazione celeste come la costellazione dei Gemelli.

dall’introduzione dell’Autore

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 1.5 × 16 × 24 cm

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