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Home / Saggistica / Storia 2.0 / Gianni Ubaldo Canale, Soffia il sogno – Festa nazionale dell’Unità 1981, voci dal grande evento di Torino

Gianni Ubaldo Canale, Soffia il sogno – Festa nazionale dell’Unità 1981, voci dal grande evento di Torino

€ 19,50 IVA inclusa

Formato A5, in B/N, rilegato in brossura, 266 pagine.

ISBN 979-12-81481-24-4

Categoria: Storia 2.0 Tag: 1981, Ave Fontana, Beppe Borgogno, Casadei, Cristiana Erbetta, Diego Novelli, Dunia Astrologo, Enrico Berlinguer, Enrico Marletto, Fausto Valz, Federico Prandi, Festa nazionale dell'Unità, Francesco Aceti, Francesco Carboncini, Gabriella Mortarotto, Giancarlo Gonella, Giancarlo Quagliotti, Gianni Canale, Giorgio Ardito, Guido Ratti, Ida Schiavi, Italia '61, Julia Vermena, Laura Marchiaro, Laura Meli, Liliana Omegna, Livia Turco, Lorenzo Gianotti, Luciano Casadei, Magda Negri, Marco Tardito, Maria Grazia Sestero, Marinella Venegoni, Michele Rubino, Particto Comunista Italiano, Piero Fassino, Pino Superbo, Primo Greganti, Rocco Imperiale, Rocco Larizza, Salvatore Coluccia, Silvana Dameri, Stefania Miretti, Teresa Surdo, Tullio Quaranta Ferrero
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Descrizione

motivoLa più bella Festa

«Abbiamo fatto tutto nell’ottica di raggiungere un sogno, di far sì che la vita nella società per tutti fosse diversa e fosse migliore».

La visualizzazione di questo sogno è stata la Festa nazionale dell’Unità del 1981, svoltasi a Torino. In questa città, tradita dalla trasformazione industriale – ma anche dalla cattiva coscienza del management della fabbrica di quegli anni –, il Partito degli operai affrontò a viso aperto temi impegnativi. Su tutti, quello dell’innovazione tecnologica nei processi produttivi. I dirigenti si mostrarono disponibili al salto di qualità dei rapporti fra capitale e giustizia sociale, necessario nella cultura prima che nella politica. Una situazione nuova e non prevista, combinata con le avvisaglie dei rischi di una globalizzazione incontrollata.

Ogni aspetto di quelle Festa fu assunto come dimostrazione di una possibile città futura, razionale e inclusiva. A incominciare dalla valorizzazione di un’area amata dai Torinesi e da tutti gli Italiani che l’avevano calcata vent’anni prima per i 100 anni dell’Unità del Paese, Italia ‘61:

  • architettura degli spazi, articolazione delle proposte in un quadro paritario e armonioso;
  • saper fare e saper immaginare;
  • ingegneria applicata alle necessità, ma ispirata dal desiderio di stupire;
  • le abilità maturate sulla via della modernizzazione applicate a un evento che avrebbe avuto un inizio e una fine,
  • l’internazionalismo praticato con la partecipazione di delegazioni da tutti gli Stati a governo comunista in quel tempo;
  • la costruzione di un “festival” nella Festa che avrebbe coinvolto tutti i giovani di ogni colore politico.

“Berlinguer, ti vogliamo bene”

Alla base c’era l’impegno libero e generoso delle maestranze nella tradizione più genuina delle feste del Partito (compresa l’offerta culinaria). Integrato con quello di professionalità competenti e geniali, e d dirigenti che si tirarono su le maniche anche per lavorare a fianco a fianco degli operai.

La “più bella Festa ” fu subito compresa come paradigma di qualcosa che doveva accadere oltre.

Il tutto accompagnato da una “colonna sonora” composta dalla presenza ogni sera del fior fiore della canzone d’autore, per un festival nella festa che fu tra i più ricchi di artisti, in una combinazione inedita e di fatto irripetibile.

A suggello, due contributi importanti: quello sulla pace della Presidente della Camera Nilde Iotti, ad apertura, e quello sulla necessità di un salto morale nell’intreccio sviluppo-qualità-economia del Segretario nazionale Enrico Berlinguer, nel comizio finale che registrò un’impressionante quantità di presenti.

L’Autore ha iniziato un anno fa l’opera di raccolta dei ricordi di quella Festa: nel libro presenta le interviste a 37 testimoni diretti, favorevolmente disposti a consegnare alla memoria collettiva – soprattutto a quella delle nuove generazioni – i pensieri e le emozioni suscitati dall’evento. Tutti con il desiderio di sentire di nuovo soffiare il sogno.

 

I 37 testimoni intervistati da Gianni Ubaldo Canale

Luciano Casadei

Giorgio Ardito

Lorenzo Gianotti

Magda Negri

Piero Fassino

Beppe Borgogno

Tullio Quaranta Ferrero

Livia Turco

Salvatore Coluccia

Enrico Marletto

Laura Meli

Michele Rubino

Stefania Miretti

Marinella Venegoni

Silvana Dameri

Guido Ratti

Ave Fontana

Rocco Larizza

Francesco Carboncini

Giancarlo Gonella

Laura Marchiaro

Pino Superbo

Cristiana Erbetta

Maria Grazia Sestero

Giancarlo Quagliotti

Federico Prandi

Primo Greganti

Gabriella Mortarotto e

Fausto Valz

Francesco Aceti

Liliana Omegna

Rocco Imperiale

Marco Tardito

Ida Schiavi

Julia Vermena

Dunia Astrologo

Teresa Surdo

 

Gianni Ubaldo Canale, regista, considera quest’opera uno strumento per lo sviluppo di progetti cinematografici, teatrali e musicali ispirati al “clima” di quella Festa. Per questo obiettivo ha iniziato la ricerca nel 2023, dando vita al gruppo Facebook Festa nazionale dell’Unità 1981 Torino che contiene ulteriori memorie, anche video e fotografiche, sull’evento.

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