Descrizione

La rasatura italiana

Dalla prefazione di Luigi Pastore

Un mestiere? una passione? un’arte? Ciascuna di queste tre definizioni sarebbe assai riduttiva per la rasatura tradizionale. Essa è molto di più, o forse tutte queste cose messe insieme.
Il mondo che gli Autori raccontano in questo bellissimo libro è tanti mondi.

Infatti la rasatura tradizionale è un impasto di manualità, di creatività, di fantasia, di attenzione. È quasi un processo antropologico che porta chiunque la ami a vivere una mezz’ora dedicata a sé stesso, al proprio benessere, non solo fisico, ma anche mentale. È quasi una pausa dal rumore assordante che ci circonda nella vita quotidiana fatta di comunicazione continua hic et nunc.

Un’arte

Ma se questo è il punto di vista del fruitore, c’è poi quello dell’artista, che spesso sono la stessa persona. Azitutto, usare un rasoio a mano libera o altri strumenti simili richiede manualità, passione, capacità tecnica. Poi occorre preparare il necessario per fare la barba significa:  scegliere un sapone da barba particolare per aroma e fragranza, saperlo “montare” in una ciotola,  usando un pennello apposito. Si tratta di passaggi da curare che, a seconda del modo particolare di farli, danno risultati differenti. Questi strumenti di lavoro e di cura sono un’arte. I rasoi e i loro manici sono frutto dell’ingegno di professionisti che da generazioni creano l’oggetto dal punto di vista funzionale ed estetico in modo unico. Allora, in una economia spesso appiattita dalla omologazione dei prodotti (talora verso il basso), la costruzione di un buon rasoio è un processo opposto.

La sbarbata

Poi c’è l’atmosfera, quella che in una barberia si respira in modo unico, quasi un elemento culturale. Questo spiega perché ci siano persone che amano praticare un certo salone e solo quello, un locale quasi identitario: non a caso uno di questi a Genova è un “luogo del cuore” del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano.

Dunque immergersi in questo mondo significa conoscere da vicino un pezzo importante della nostra economia, fatta di grandi marchi storici e di tanti piccoli artigiani e produttori che ci curano ogni giorno. Un pezzo di eccellenza nel campo del lavoro e della cultura al tempo stesso.

Una tradzione nazionale

Donato Ciniello di tutto questo è narratore con Francesco Castiglione, da protagonista e da spettatore al tempo stesso. Intorno alla sua bottega (attenzione al lessico, è una bottega, non un negozio: è diverso) a Settimo Torinese, Ciniello ha raccolto centinaia di appassionati e operatori che dialogano in rete costantemente. I quali poi si ritrovano per il piacere di ritrovarsi, proprio nella sua bottega o in giro per l’Italia. È quasi una comunità interregionale quella che, accanto a un buon piatto e un bicchiere di vino, si raduna per discutere di pennelli, di manici, di rasoi, di saponi, di dopobarba…

rif. https://extrocosmesi.it/

Edizioni MILLE ha pubblicato il libro di Salvatore Tripodi dedicato a questo mondo di incontri e di discussioni.